Il progetto

Che cos’è OpenVicoli?

È un progetto ideato da Il Laboratorio Cooperativa Sociale e BAM! Strategie Culturali insieme a un’ampia rete di soggetti: musei, realtà della cooperazione e dell’aggregazione sociale, imprese e associazioni culturali che vivono o operano nel centro storico di Genova.

Il progetto è realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando Open Community, destinato a progetti focalizzati sul coinvolgimento del pubblico, presentati in tandem da reti di comunità culturali professionisti dell’audience development.

OpenVicoli è risultato il primo in graduatoria fra i 9 progetti selezionati.

18 mesi di azioni: da febbraio 2019 a luglio 2020 per raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

Qual è l’obiettivo generale del progetto?

L’obiettivo è mettere a sistema gli sforzi portati avanti dalle diverse realtà che operano e vivono nel territorio del centro storico di Genova, creando una rete stabile e sempre più ampia che unisca il mondo della cultura al mondo del sociale in un dialogo strutturato, per sperimentare i metodi del coinvolgimento e della partecipazione e avvicinare i cittadini alla cultura e al patrimonio diffuso dell’area.

La sfida è quella di costruire insieme una nuova visione dei vicoli: da problema a proposta, da territorio escluso a valore condiviso.

 

In quale territorio si sviluppa il progetto?

Il territorio in cui si inserisce il progetto è quello dei sestieri di Prè e della Maddalena e la zona dell’antico ghetto ebraico (via del Campo), nel centro storico di Genova. Un’area dei vicoli percepita da decenni come una ferita da sanare nel centro storico, eppure conservano un patrimonio materiale e immateriale inestimabile – palazzi nobiliari, chiese barocche, edicole votive e portali, botteghe storiche – e confinano con i musei più importanti della città: i Musei Civici di Strada Nuova e il Museo del Risorgimento, i Musei Nazionali di Palazzo Reale e Palazzo Spinola, il Galata Museo del Mare.

 

Chi è la Rete?

La rete è composta da:

  • operatori sociali: che si dedicano all’integrazione e all’aggregazione, alla prevenzione del disagio, all’educazione e all’empowerment di comunità;
  • operatori culturali: che raccontano la storia e la vita quotidiana del quartiere attraverso l'immaginario e le capacità espressive dei cittadini;
  • musei: che dimostrano oggi una nuova apertura e possono farsi luoghi di rispecchiamento identitario, lavorando sulla riappropriazione, la consapevolezza e l’orgoglio del patrimonio storico e urbano.

 

Cosa vuole fare la rete?


La rete di OpenVicoli vuole avvicinare le comunità di cittadini che abitano e vivono il centro storico genovese all’offerta dei Musei e più in generale alla conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale diffuso nell’area.

Nello specifico vuole:

  • allargare e diversificare i pubblici dei musei
  • riposizionare agli occhi del quartiere i musei come spazi aperti alla cittadinanza e alla creatività, innovando l’offerta stessa delle istituzioni
  • innestare i metodi dell’audience engagement su esperienze di animazione sociale già radicate sul territorio
  • creare collegamenti tra le collezioni museali e il patrimonio materiale e immateriale diffuso nel centro storico

 

Quali sono le azioni?

Attraverso percorsi di co-progettazione, orientati alla condivisione di esperienze professionali, la rete lavora all’ideazione di laboratori creativi da realizzarsi all’interno di uno o più musei partner, pensando e strutturando percorsi tra territorio e musei.

  • Laboratori: Si realizzano all’interno dei musei, coinvolgendo le comunità del centro storico in processi di appropriazione e rielaborazione creativa del patrimonio e delle collezioni dei musei, con eventi finali aperti al pubblico.
  • Percorsi: Si realizzano fuori dai musei ma in collaborazione con i loro servizi educativi, abilitando membri delle comunità come mediatori e narratori del patrimonio culturale diffuso nel quartiere e co-creando con loro degli itinerari di scoperta, che restino in dote alle istituzioni museali innovando la loro offerta di mediazione e collegandola al quartiere.